AZIONI PARALLELE
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NUMERO 7 - 2020
Azioni Parallele
Rivista on line a periodicità annuale, ha ripreso con altre modalità la precedente ultradecennale esperienza di Kainós.
La direzione di Azioni Parallele dal 2014 al 2020 era composta da
Gabriella Baptist,
Giuseppe D'Acunto,
Aldo Meccariello
e Andrea Bonavoglia.
Sede della rivista Roma.
I NOSTRI
AUTORI
Mounier
di A. Meccariello e G. D'Acunto
ed. Chirico
[compra presso l'editore Chirico]
Modern/Postmodern
ed. MANIFESTO LIBRI
[compra presso IBS]
Solitudine/Moltitudine
ed. MANIFESTO LIBRI
[compra presso IBS]
Vie Traverse
di A. Meccariello e A. Infranca
ed. ASTERIOS
[compra presso IBS]
L'eone della violenza
di M. Piermarini
ed. ARACNE
La guerra secondo Francisco Goya
di A. Bonavoglia
ed. ASTERIOS
Il breve testo Bisogna assumere un atteggiamento positivo di Jacques Ellul (Il faut prendre une attitude positive) appartiene a Exégèse des nouveaux lieux communs.
Per esorcizzare i demoni della realtà. Introduzione a Jacques Ellul, Bisogna assumere un atteggiamento positivo.
Il breve filmato propone una auto-presentazione di Jeff Koons e della retrospettiva del 2014 organizzata al Whitney Museum di New York.
Il luogo comune è anzitutto una declinazione linguistica e insieme un tratto linguistico, un sintagma irrigidito, una parola doppia che in realtà può scriversi come parola unica.
La lettura evolutiva dalla polis greca alla cosmopoli contemporanea consente una possibile teoria della ricostruzione delle città.
La chiacchiera, secondo l'Heidegger di Essere e tempo, funziona come il meccanismo di un’interpretazione prestabilita: è la comprensione media nella quale l’uomo si trova immerso.
Il discorso sul privilegio può partire dal programma dell’anarchismo rivoluzionario ottocentesco, ma deve essere totalmente riveduto e aggiornato in base alle acquisizioni teoriche fornite da Pierre Bourdieu, da John Rawls, da James Hillman, da Peter Sloterdijk.
Se il linguaggio è la matrice di una relazione che voglia definirsi politica, il luogo comune diventa il fenomeno comunicativo capace di rivelare, in forma certo superficiale quanto ambigua, quel giudizio nel quale una comunità rischia di riconoscersi.
Negli anni difficili della Repubblica di Weimar, Bruno Taut fu talmente prolifico nella capitale tedesca che il suo ruolo dovette assomigliare a quello del costruttore perfetto, dell'architetto per tutte le stagioni. Eppure, in molte storie dell'architettura moderna il suo nome risulta citato appena, e quasi esclusivamente collegato all'espressionismo degli anni precedenti la Grande Guerra.
In genere si considerano luoghi comuni le convinzioni della massa, che coincidono talvolta col buon senso e talaltra con le banalità di un sapere privo di criticità, il senso comune. Ma letteralmente i luoghi comuni sono i luoghi dell’abitare, i luoghi pubblici, di transito e di stazione, luoghi di attività della nostra esistenza di lavoro e di vita materiale, luoghi di relazioni sociali o spazi chiusi.
Ne "L'universale e il comune" del 2008 François Jullien ha cercato di gettare un ponte fra pensiero occidentale e pensiero cinese.
Maestro nel ricostruire la banalità della vita, Jeff Koons è l’autore di alcuni snodi centrali nell’immaginario artistico degli ultimi trent’anni e non a caso il più importante museo americano di arte moderna, il Whitney di New York, nel 2014 lo ha celebrato con una grandiosa retrospettiva.
Una selezione dal "Dizionario dei luoghi comuni" di Gustave Flaubert
Una selezione da "Detti e contraddetti" di Karl Kraus.
Scriveva Paul Valery: "Nella composizione della tua sostanza mentale più del 99% è costituito da immagini e impressioni senza valore."
Se una poetessa come D’Amato scrive la sua autobiografia in forma di poesia, non vuol forse questo dire che anche il contenuto di questa narrazione si trasforma?
Obiettivo del nuovo libro di Paolo Godani è esplorare nella quotidianità le direzioni del nostro vissuto e le rumorose onde sulle quali navighiamo e di cui siamo intrisi.
Il libro di Bodei confida nel fatto che la riflessione filosofica possa essere una sorta di tessuto connettivo e un rimedio nei confronti della chiacchiera quotidiana.
Il senso della concezione del comune di Laval e Dardot sta nella capacità degli uomini di co-agire insieme, che li rende esseri sociali.
Il libro di François Jullien, Sull’intimità, strutturato in dieci densi capitoli, è propiziatorio, bellissimo e necessario perché demolisce l’intimità come luogo comune.
Idee stereotipate e valori presunti tali vengono condivisi quotidianamente dai diversi gruppi sociali e la loro influenza dipende dall’energia di persuasione che caratterizza il centro di diffusione delle nuove idee e valori.
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