AZIONI PARALLELE 
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Azioni Parallele

NUMERO  7 - 2020
Azioni Parallele
 
Rivista on line a periodicità annuale, ha ripreso con altre modalità la precedente ultradecennale esperienza di Kainós.
La direzione di Azioni Parallele dal 2014 al 2020 era composta da
Gabriella Baptist,
Giuseppe D'Acunto,
Aldo Meccariello
e Andrea Bonavoglia.
Sede della rivista Roma.

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AP on line e su carta

 

AP 6 - 2019
FALSIFICAZIONI
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 AP 5 - 2018
LA GUERRA AL TEMPO DELLA PACE
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AP 4 - 2017
SCALE A SENSO UNICO
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AP 3 - 2016
MEDITERRANEI
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AP 2 - 2015
LUOGHI non troppo COMUNI
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 AP 1 - 2014
DIMENTICARE
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 I NOSTRI 
AUTORI

Mounier
di A. Meccariello e G. D'Acunto
ed. Chirico

[compra presso l'editore Chirico]


Modern/Postmodern
ed. MANIFESTO LIBRI
 
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Solitudine/Moltitudine
ed. MANIFESTO LIBRI

[compra presso IBS]


 Vie Traverse
di A. Meccariello e A. Infranca
ed. ASTERIOS

[compra presso IBS]


L'eone della violenza
di M. Piermarini
ed. ARACNE

[compra presso ARACNE]


La guerra secondo Francisco Goya
di A. Bonavoglia
ed. ASTERIOS 

(compra presso ASTERIOS)

Antonio Scurati, M

 

Antonio Scurati

M. Il figlio del secolo

Milano, Bompiani, 2018

848 p., EAN: 9788845298134, € 24

 

Antonio Scurati

M. L'uomo della provvidenza

Milano, Bompiani, 2020

656 p., EAN: 9788830102651, € 23

 

La lettura dei due libri su Mussolini di Antonio Scurati richiede tempo e pazienza, ma è di grande interesse e coinvolgimento; i due libri sono basati su una ricostruzione quasi giornaliera dei fatti a partire dal primo dopoguerra. Scurati, scrittore di alto livello e di eccellente cultura storica, propone una lettura autentica della figura di Mussolini, senza uscire - ed è una qualità particolare di questi suoi primi due volumi sul Duce dei tre previsti - dal romanzo, ovvero da una stesura narrativa tradizionale che lascia spazio chiaramente a ricostruzioni deduttive. Quando poi qualche evento o qualche considerazione sembrano eccessivi, e il lettore potrebbe dubitare della loro veridicità, ecco in fine di capitolo la documentazione storica che li avvalora, lettere, articoli di giornale, comunicati, telegrammi, telefonate.

Sembra, in fondo, la struttura di quei film biografici che oscillano tra documentario e fiction, mantenendo chiara la realtà storica ma aggiungendovi risvolti personali e caratteriali solo in parte verificati. Il Mussolini di Scurati, soprattutto nel primo volume, è a tutti gli effetti il focoso e prepotente "figlio del fabbro" che conosciamo da sempre, ma a questa immagine si aggiungono infiniti dettagli e situazioni ricostruiti da Scurati con incredibile tenacia, con la passione dello storico professionista unita a quella del grande narratore.

Intorno al Duce si affollano altre figure che lo descrivono, i suoi seguaci più violenti e quelli più cauti e ragionevoli, le donne, i nemici politici, in un affresco complesso eppure semplice nella sua lettura a posteriori: l'ascesa al potere di Mussolini poteva essere evitata, e il ventennio fu una dittatura priva di pietà e di tolleranza a dispetto di quanti oggi, senza saperne quasi nulla, la difendono.

Il primo volume è sicuramente più efficace e memorabile del secondo. La violenta natura del fascismo, con la fortunosa presa del potere grazie a omicidi, feroci pestaggi, intimidazioni, ne esce ritratta con terribile efficacia, non sempre ricordata nei libri di storia. Matteotti non fu il solo martire di quegli anni, tra gente comune pestata a morte dalle squadracce nere nell'immediato dopoguerra, e tanti altri che subirono violenze e torture. Proprio a Matteotti peraltro sono dedicate molte pagine del primo volume, dapprima con la ricostruzione minuziosa dei suoi interventi in Parlamento e della sua tenacia nel condannare la violenza e denunciare le vittime del nuovo regime. Poi, Scurati ricostruisce passo per passo l'omicidio del parlamentare, entra in dettagli macabri, e ci racconta delle ridicole condanne, commutate o non applicate, dei colpevoli.

Il secondo volume ha una piega diversa e si sofferma meno su Mussolini, lasciando ad altri personaggi ruoli importanti. In particolare, tra i tanti, le figure di Augusto Turati, segretario del PNF poi caduto in disgrazia, e di Rodolfo Graziani nella campagna di Libia, sono analizzate con documenti e dati storici dettagliati. E i massacri compiuti dai fascisti in Libia diventano protagonisti, tra veleni, impiccagioni e torture, alla faccia delle leggendarie ipocrisie sugli "italiani brava gente".