AZIONI PARALLELE
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NUMERO 7 - 2020
Azioni Parallele
Rivista on line a periodicità annuale, ha ripreso con altre modalità la precedente ultradecennale esperienza di Kainós.
La direzione di Azioni Parallele dal 2014 al 2020 era composta da
Gabriella Baptist,
Giuseppe D'Acunto,
Aldo Meccariello
e Andrea Bonavoglia.
Sede della rivista Roma.
I NOSTRI
AUTORI
Mounier
di A. Meccariello e G. D'Acunto
ed. Chirico
[compra presso l'editore Chirico]
Modern/Postmodern
ed. MANIFESTO LIBRI
[compra presso IBS]
Solitudine/Moltitudine
ed. MANIFESTO LIBRI
[compra presso IBS]
Vie Traverse
di A. Meccariello e A. Infranca
ed. ASTERIOS
[compra presso IBS]
L'eone della violenza
di M. Piermarini
ed. ARACNE
La guerra secondo Francisco Goya
di A. Bonavoglia
ed. ASTERIOS
Gli Esercizi Spirituali di Ignazio de Loyola. (file PDF)
Traduzione, note e lessico a cura del Centro Ignaziano di Spiritualità (Italia)
Il Ciclo di Lampedusa di Nino De Luca descrive attraverso la pittura il dramma del 3 ottobre 2013.
Testo e immagini di uno dei singolari contributi di Bruno Taut al pensiero utopico novecentesco: Die Auflösung der Städte (La dissoluzione delle città).
Il testo integrale in francese del Dizionario dei luoghi comuni di Flaubert, pubblicato gratuitamente in rete dal Project Gutenberg.
Biblioteche in rete, istruzioni per l'uso, è un utilissimo ipertesto in rete ad uso dei ricercatori, pubblicato da Laterza (ultimo aggiornamento nel 2008).
Rintracciabile in rete, in due volumi in facsimile PDF, il testo completo dell"'Introduzione allo Studio della Psicoanalisi" di Sigmund Freud.
"The Origins of Totalitarianism" di Hannah Arendt è rintracciabile gratuitamente in rete nella sua versione originale in inglese.
L'Università di Toronto ha messo gratuitamente a disposizione una copia digitale della prima edizione (1921) della raccolta di scritti di Adolf Loos, "Ins Leere Gesprochen".
I lemmi che l’autore pone al centro dell’attenzione sono quelli che occupano le menti delle intellighenzie del mondo intero rispetto al dilagante fenomeno del populismo: rappresentanza, partecipazione, ingovernabilità, democrazia.
La pan-demia impone al pensiero una ineludibile scelta di campo. Franceschelli nel suo ultimo libro mette al centro il paradigma naturalistico uomo-mondo.
Nelle pagine di Fughe, Velio Abati racconta attraverso personaggi e meditazioni la difficoltà di un nuovo assalto al cielo, e si appella alla necessità di organizzare nuove forme politiche in grado di contrastare il neoliberismo.
Nel Diario di un curato di campagna Bernanos ha scritto il suo Vangelo della povertà e della gioia, il suo testamento spirituale, che contiene la professione di fede di un combattente per la nobiltà dello spirito e per la carità da praticare agli uomini.
Lessico famigliare di Natalia Ginzburg è un libro "necessario", perché narra l'universo familiare di Natalia Ginzburg, perché lo sfondo delle vicende riguarda perlopiù la città di Torino e il trentennio 1920-1950, e perché disegna i ritratti di tanti uomini e donne protagonisti nel panorama culturale e politico dell'Italia di quel travagliato periodo storico.
Quando l’esistenza diventa più reale nel senso che guadagna forza, estensione, consistenza? E se l’esistenza manifestasse più modi o più piani di realtà? A tali questioni risponde il volume dal titolo enigmatico di David Lapoujade, Le esistenze minori,
Forse il “Nessuno” dell'ultimo romanzo di Hans Tuzzi è il pronome indefinito che ci accomuna nel destino di un impossibile ritorno alla comune patria della gioventù.
Costantino Avanzi affronta un argomento controcorrente, il valore della dialettica nel pensiero e nell’opera politica dell’artefice della Rivoluzione socialista d’Ottobre, Vladimir Ilic Ulianov Lenin.
Il testo di Simonetti ripercorre le tappe del percorso storiografico di Glilles Deleuze, vale a dire le monografie che il filosofo francese dedicò ai grandi del pensiero occidentale, da Hume a Foucault.
Il racconto L’angelo suggellato è un tentativo di trasformare la scrittura in una pittura iconografica; è una narrazione di miracoli, di un’Icona dei Miracoli, che consente il passaggio da questa realtà al mondo del sacro e della rivelazione.
Negli articoli ed estratti, provenienti soprattutto da Il linguaggio dell’impero (2007), La Sinistra assente (2014) e Un mondo senza guerre (2016) e raccolti nel volume curato da Emiliano Alessandroni Imperialismo e questione europea, Domenico Losurdo concentra la sua attenzione sulle radici materiali e ideologiche dell’imperialismo.
La descrizione della cultura greca –mediata dall’estetica tedesca- assume tratti propri nel romanzo Tecnecrate di Antonino Infranca, che è riuscito a farla incarnare attraverso la stessa vita dei personaggi.
In quattordici capitoli Giovanni Chimirri spazia dal caso clinico alle tipologie di diagnosi, dall’abuso dei farmaci alla medicina psicosomatica, dalla deontologia professionale all’empatia, dalla malattia fisica al disagio mentale.
L'edizione italiana di Metafore teologiche di Marx offre al lettore le acquisizioni più interessanti a cui Enrique Dussel è pervenuto grazie al suo pluriennale confronto con Marx.
La questione centrale proposta da Massimo Canevacci vuole esortarci a essere più attenti nella riflessione su varie tematiche, abbandonando quella superficialità di chi osserva dall’esterno, senza conoscere veramente la realtà effettiva delle comunità metropolitane contemporanee, dove regnano flussi di comunicazione tra luoghi virtuali e aree fisicamente esistenti.
Il libro di Lucio Saviani introduce alla maestosa ed esigente disciplina della preghiera esicastica e alla sua valenza filosofica, anzi metafisica.
Le emozioni sono un universo sconfinato, come la sfera della nostra interiorità, indispensabili per relazionarci, nell’ascolto del significato interiore delle parole, con gli altri. Il tema della speranza si inoltra nei territori sconfinati, negli “abissi” dell’interiorità.
Il tema centrale del nuovo libro di Lucio Saviani è quello dell’interpretazione, a sua volta legato alla negazione della metafisica e di una gnoseologia della presenza, seguendo quella linea che, partendo da Husserl, attraverso Heidegger, arriva fino a Derrida e a Jankèlevitch.
Massimo Mantellini nel suo ultimo libro, Bassa risoluzione, ritorna e riflette sulla apparente degradazione della cultura in occidente e in Italia in particolare.
La questione del bene e del male è una questione anche soggettiva ed è sicuramente una questione fondamentale della genericità umana. Se ne occupa un intenso scritto di Orlando Franceschelli.
Il romanzo racconta una sfida oltre i limiti, che è uno sputo in faccia alla morte. Misurarsi con essa è fare l’esperienza dl limite del nulla. La notte in volo è metafora di questa accelerazione eroica.
Sogno di un cigno è un testo-labirinto, centrato sulle esperienze vissute e su un percorso “iniziatico” che conduce dalle tenebre della banalità a una illuminazione progressiva.
Mani, la più antica delle invenzioni, di Lucio Saviani, è il titolo di un agile volume che esplora questo tema antichissimo per comprendere la natura dell’uomo, l’insieme dei suoi processi evolutivi e il carattere della sua produzione.
L’analisi di González Varela divide in tre periodi il progetto politico heideggeriano, in un libro rigoroso dallo stile scorrevole che ha nella tematica del rapporto tra il filosofo e il nazismo il suo aspetto più interessante.
Jean-Luc Nancy si interroga sulla catastrofe nucleare, che impone un pensare altrimenti, poiché il pensiero ha bisogno del limite rivelatore della catastrofe per poter finalmente vedere chiaro.
Il pudore, il candore e l'umiltà apparente della prosa poetica di Lisi segnano delle aperture profonde, invitano a visitare il sottosuolo dell'umana condizione, al di là di osservanze e discipline.
Patrizia Salvetti in Oltremare racconta le storie di tre donne italiane emigrate in Argentina, storie “normali” di tre donne “normali”.
Marcello Musto si concentra sull'ultimo periodo di vita di Marx, solo apparentemente un Marx minore e fuori dagli schemi ai quali siamo abituati.
Nichilismo e religione, mutualmente esclusivi, analizzati insieme da Scholem, in un'ottica "scandalosa" perché evoca congiunzioni concettuali sconosciute.
Unanimemente, tutte le civiltà umane assegnano all’acqua lo status di elemento primordiale, in ragione, molto probabilmente, del fatto che essa proviene dal cielo.
Le origini storiche dell’invisibilità risalgono al Medioevo e alla fiducia universale che a quel tempo si nutriva nell’efficacia delle arti magiche. Philip Ball risale dall'antichità a oggi per raccontare una storia particolare.
Il libro di Bondi introduce Denis de Rougemont come pensatore dell’idea di Europa, del suo fondamento religioso-filosofico, della sua costitutiva crisi, del suo destino.
Il terzo numero di "Lettera Zero", dedicato a Pasolini, ha il merito di ripercorrere la vita e le fasi più importanti del multiforme lavoro di questo importante intellettuale italiano.
I saggi del piccolo volume (Edizioni ETS, accessibile in rete) condividono l’idea che non si possa stabilire una differenza tra ciò che è autentico e ciò che è contraffatto, tra realtà e immaginazione.
Hervé Antonio Cavallera è tra i pochi ordinari di Pedagogia in Italia; la sua attenzione si concentra sul ruolo storico della disciplina, perché solo la storia rappresenta il tramite tra passato e futuro.
Giuseppe D'Acunto analizza il pensiero di Ortega Y Gasset e di Maria Zambrano, accostando due figure importanti della filosofia del Novecento.
La rivoluzione del virtuale incanta e seduce come il leggendario pifferaio di Hamelin: la nuova Hamelin è un immenso e sconfinato labirinto, un abisso, una rete includente i soggetti stessi.
Tre contributi relativi al ritrovamento della biblioteca appartenuta al poeta e filosofo Carlo Michelstaedter e a suo padre Alberto.
Tra gli assunti su cui si basa questo volume dedicato all'Immaginazione, appare stimolante la contaminazione essenziale della ragione con l’immaginazione, del logos con l’eikónes e i phantasmata, dello spirito con le finzioni ben congegnate della follia.
L’irruzione del possibile e del necessario significa la messa in crisi della concezione denotativa, ossia assertoria del linguaggio.
Un testo di orditura complessa, di lettura impegnativa e di forte tensione militante, pervaso da un pathos della verità che è istanza di critica radicale.
Le donne di Appassionate sono donne che hanno identificato un bisogno sociale e hanno voluto rispondere a questo bisogno con il loro servizio.
János Kelemen raccoglie alcuni dei suoi saggi dedicati al maggiore intellettuale ungherese della storia, György Lukács.
La storia della scuola italiana dall'Unità a (quasi) oggi è lo specchio della storia d'Italia. Giorgio Mele è riuscito a riassumerne le grandi linee, tra slanci ideali, contraddizioni, illusioni.
La pubblicazione del Carteggio tra Croce e Gentile consente una rilettura del rapporto tra i due maggiori filosofi italiani del neo-idealismo.
L'ultimo importante libro di Orlando Franceschelli è scritto con uno stile che rivela l’intenzione non accademica dell’autore, quindi un libro di piacevole lettura, che pone domande e cerca risposte.
Il saggio di Stefano Crisafulli propone una lettura del Novecento basandosi sulla metafora del grido, palesemente ispirata dal celebre quadro di Edvard Munch.
La cura del senso di sè e del mondo. Riflessioni su Il buon uso del mondo. Agire nell’età del rischio, di Salvatore Natoli.
Punto di avvio della riflessione di Massimo Cacciari nel suo "Labirinto filosofico" è la critica ad ogni formalismo in filosofia e alle sterili classificazioni accademiche
Vale la pena di rileggere, o scoprire, le parole scritte un secolo fa dal grande architetto Adolf Loos, per nulla affatto "dette nel vuoto".
La raccolta di saggi di Marcello Musto mette ordine nelle vicende della pubblicazione degli scritti di Marx e Engels, ricostruite con chiarezza e esaustività.
Un ritratto impietoso e grottesco di un burocrate della ricerca, un antieroe contemporaneo da un lato impegnato a risollevare le sorti del pianeta, dall'altro votato al piacere e alla piena soddisfazione dell’Io.
Dostoevskij vuole uscire dalla crisi dell’uomo, indicando la soluzione nella sublimità dell’amore religioso, inteso secondo una profonda espressione di fede ortodossa.
Don Segundo Sombra di Ricardo Guiraldes è il capolavoro della letteratura gauchesca, fiorita nella seconda metà del XIX secolo, che narrava l'epica della pampa e del gaucho, l'equivalente argentino del cowboy.
L’opera d’arte ideale si realizzerebbe fondendo la soggettività dell’artista e l’oggettività dello scienziato. Ciò è mostrato da Velio Abati nel suo Fughe con maestria rara, abolendo la distinzione tra la letteratura e la riflessione sulla letteratura.
27 gennaio, giorno della memoria.
Per questo ho vissuto di Sami Modiano, oggi novantenne, ripercorre la vita della sua famiglia nella felice comunità ebraica di Rodi, e poi la tragedia della deportazione a Birkenau, dove si consuma il completo annientamento della loro identità.
Raccontato in forma di autobiografia, La famiglia di Pascual Duarte - primo libro del premio Nobel 1989 Camilo José Cela - narra le vicende drammatiche di un "povero diavolo", segnato da un destino perverso e sfavorevole.
Il saggio di Lucia Faienza si interroga su cosa dice il noir del mondo di oggi e analizza, in particolare, il fenomeno della contaminazione tra cronaca e finzione nella produzione letteraria italiana contemporanea.
La storia personale dell'autrice del grande fumetto Persepolis si interseca con quella dell'Iran, dall’abbattimento della monarchia all’instaurazione della Repubblica Islamica, dal lungo conflitto con l’Iraq alla sterzata fondamentalista.
I due primi libri di Antonio Scurati su Mussolini sono basati su una ricostruzione quasi giornaliera dei fatti a partire dal primo dopoguerra. Scurati, scrittore di alto livello e di eccellente cultura storica, propone una lettura autentica della figura di Mussolini, senza uscire da una stesura narrativa tradizionale
Zerocalcare racconta di un giovane disegnatore, in piena crisi d'identità, che vive nella degradata periferia romana di Rebibbia, un non-luogo che gravita all'ombra del carcere e del capolinea della linea B della metropolitana.
Tutto il meglio di Carosello 1957-1977 contiene aneddoti, interviste, riflessioni, racconti ed esperienze di una specialissima avventura televisiva e umana; ed è imperdibile lo spettacolare dvd allegato.
Romanzo tra i più noti della letteratura giapponese, Norwegian Wood di Haruki Murakami avvolge lentamente il lettore in una trama malinconica dove la nostalgia e la memoria di ogni particolare assume un valore emblematico.
La misura del mondo di Daniel Kehlmann racconta in parallelo di Carl Friedrich Gauss, uno tra i più grandi geni della storia, insigne matematico e astronomo, e di Alexander von Humboldt, scienziato ed esploratore.
Un racconto originalissimo e coinvolgente Il Profumo di Patrick Süskind. Unico e irripetibile
Il romanzo storico di Laura Mancinelli racconta la lotta delle investiture durante l'ultimo quarto dell'XI secolo. Il giovane Re di Germania è prossimo all'unione con una nobildonna a lui del tutto sconosciuta, e perciò lamenta la sua infelicità al suo migliore amico.
Chinua Achebe è stato uno dei massimi scrittori del continente nero e ha contribuito in maniera decisiva a capovolgere il punto di vista tradizionale, realizzando storie dalla prospettiva dei vinti.
Il settimo e ultimo romanzo di Raymond Chandler, Ancora una notte, propone il suo celeberrimo, inossidabile, eroe anticonformista, Philip Marlowe, nel suo contesto abituale, la California della ricchezza e della corruzione.
Cinque "storie nere" di Antonia S. Byatt, a dimostrazione delle notevoli capacità della scrittrice inglese di ritrarre caratteri e personaggi strani e avvincenti in contesti in cui il naturale e il meraviglioso si coniugano alla perfezione.
Tales from the Loop è una serie in streaming piena di fascino, lenta, misteriosa, che può certamente stupire ma davanti alla quale non si può restare indifferenti anche per la grande qualità delle immagini.
La storia del Big Friendly Giant di Roald Dahl sorprende non soltanto per il gusto schietto per l'avventura, per il ritratto geniale del gigante buono, che suggerisce un parallelo con il "meraviglioso" ariostesco, ma anche per le riflessioni indotte dall'intreccio, che contiene un bel messaggio pacifista.
La poesia di W. B. Yeats prospera nelle atmosfere rarefatte delle brughiere irlandesi, tra i cigni che scivolano tra le brume autunnali, negli echi della raffinata sensualità del simbolismo francese.
Nel 2019 Einuadi ha ripubblicato il celebre fumetto-libro Maus di Art Spiegelman, racconto autobiografico sotto forma di “graphic novel” sul tema dell'Olocausto.
Ruth M. Underhill ricostruisce la storia dei Navajo: la provenienza dal Canada nord-occidentale, lo spostamento a sud e l'incontro con i Pueblo, popolo di agricoltori, lo scontro con i Conquistadores spagnoli, le gesta leggendarie e le brutali razzie di cavalli, pecore e schiavi, la cultura, la vita, gli usi e i costumi.
Nella città della celluloide scandali e pettegolezzi, assassini e suicidi, amori e depravazioni, alcool e droga, morti sospette e depistaggi, manie e stranezze, trionfi e fiaschi, delitti e imbrogli, gloria e denaro, ricchezze incalcolabili e inenarrabili sfarzi
In cinque corposi capitoli Salgado propone il risultato di una trentina di spedizioni effettuate durante otto anni in svariate parti del mondo alla riscoperta di montagne, deserti, oceani, animali e popolazioni, che si sono finora sottratte al contatto con la cosiddetta società civile.
In questa sua opera, la Nussbaum porta avanti uno dei filoni più produttivi della sua ricerca filosofica: la questione dei rapporti fra diritti umani e democrazia.
Tutta l'umanità ne parla va in onda su Radio3 ogni sabato alle 10.15.
Un programma bizzarro e insolito recupera il non dimenticato spunto delle interviste impossibili, trasformandole in singolari talk-show arricchiti dalla presenza di personaggi del passato prossimo e remoto: Platone, Gandhi, Tolstoj, Marx, Nietzsche, ma anche Gianni Brera e Marziale. La scelta degli autori di utilizzare solo frasi effettive e originali dei protagonisti potrebbe da un lato convincerci dell'attualità del loro pensiero, dall'altro portarci a riflettere sulla ripetitività della condizione umana.
http://www.radio3.rai.it - PODCAST di tutte le trasmissioni
un progetto di ricerca sui rifugiati e sui campi profughi nel mondo
Odyssey nasce da un progetto di ricerca sui rifugiati e sui campi profughi nel mondo, avviato nel 2015 dal grande artista cinese Ai Weiwei che vive e lavora tra Berlino e Pechino. Il progetto è promosso da Amnesty International Italia nell'ambito della XXXII Assemblea generale di Amnesty International Italia e dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Palermo.
L’organizzazione è di ruber.contemporanea, in collaborazione con Accademia di Belle Arti di Palermo | dICODA Dipartimento di Comunicazione e didattica dell'Arte.
(originale inglese) London, Picador, 2015,
ISBN 978-1509822805, 9.98 £
(versione italiana) Milano, Adelphi, 2016,
ISBN 978-8845930850, 7.65 €
Un piccolo libro che non si può non aver letto, così viene da pensare al termine delle 40 pagine di cui è composto "Gratitude" di Oliver Sachs. Il grande medico, scienziato e scrittore, morto nel 2015 a 82 anni (numero atomico del piombo, un accostamento tra anni vissuti e tavola periodica degli elementi su cui l'autore ritorna in varie occasioni), ci ha lasciato una sorta di testamento spirituale composto da quattro articoli, "Mercury", "My own life", "My periodic table", "Sabbath".
Sachs è l'autore di un bestseller, "Awakenings" (Risvegli), che gli diede fama come scrittore di casi clinici, una sorta di nuovo Freud, e di parecchi altri volumi dedicati alla neurologia, alla psicanalisi e anche alla sua vita privata. Ebreo ortodosso di nascita ma ateo per ragionamento, inglese di Londra ma americano di vita professionale, vagabondo di temperamento ma medico ospedaliero di alto livello, omosessuale represso e clandestino per molti anni della sua vita, grande appassionato di motociclette, persino campione di sollevamento pesi, Sachs è stato qualcosa più di un uomo straordinario, è stato mille persone insieme.
I suoi quattro articoli-testamento sono una lettura commovente e struggente, ma non cadono mai nella mielosa tristezza di chi sa di essere giunto alla fine del cammino; sono pieni di gratitudine per la vita vissuta, una vita piena e intensa come quella di pochi altri.
Roma, L’Asino d’oro, 2016, € 17.00, ISBN 9788864433547
Vincitore del premio Goncourt nel 2014, il romanzo di Lydie Salvayre, Non piangere (Pas pleurer) è uscito nel maggio scorso per L’asino d’oro edizioni, in concomitanza con l’ottantesimo anniversario dello scoppio della guerra civile di Spagna.
La madre della scrittrice proprio allora, quindicenne, “apre bocca per la prima volta” (p. 13); oggi “soffre di disturbi della memoria” (p. 17), “ma conserva assolutamente intatto il ricordo di quell’estate del ’36 in cui accadde l’impensabile, di quell’estate durante la quale, dice, capì cosa significava vivere” (p. 17).
La figlia, nel ruolo di scriba, raccoglie la leggenda di “quell’estate radiosa che ho messo al sicuro in queste pagine, perché i libri servono anche a questo” (p. 233); dall’altra accosta ad essa l’esame di coscienza di Georges Bernanos, seguendone l’intuizione, la stesura e la pubblicazione de I grandi cimiteri sotto la luna: “uno dei libri lancinanti” del XX° secolo (F. Rella, Figure del male, p. 135).
Ribellione, radicalità, giustizia in entrambi i casi; e si incontrano provenendo da esperienze diverse e opposte: entrambe figure dell’esilio: la madre in Linguadoca, Bernanos in Brasile e in Paraguay.
“Simone Weil, giovane agrégée di filosofia, mandò a Bernanos una lettera di apprezzamento, che lui conservò nel suo portafogli fino agli ultimi giorni della sua vita” (p. 227): anch’essa documento dell’abbozzo di una nuova ermeneutica del sociale e del politico.
Se ne ricorderà anche Ignazio Silone: “Naturalmente non mancano degli imbecilli i quali considerano la lettera di Simone Weil disfattista; ma la disfatta l’aveva preceduta, come la malattia precede la diagnosi. In questo universale naufragio morale qual è il relitto cui aggrapparsi per non affondare?” (Uscita di sicurezza, p. 890-891 del secondo volume dei “Meridiani”).
Moses Finley, Il mondo di Odisseo, Milano, Pgreco, 2012, € 14,00, ISBN 9788839333155
Lionel Casson, Navi e marinai dell'antichità, Milano, Mursia, 2004, € 19,00, ISBN 978-8842533047
Fabio Mini, Mediterraneo in guerra. Atlante politico di un mare strategico, 2012, Torino, Einaudi, € 18,50, ISBN 9788806211349
Nel contesto del tema 2016 di Azioni Parallele, "Mediterranei", si possono facilmente aprire altri percorsi, altre ampie parentesi legate a politica, pensiero e cultura, e non solo. La storia è fatta di cose, e in una storia del mare non possono mancare dati sulle imbarcazioni e su chi le costruiva; e non possono neppure mancare notizie sulle guerre, intese come azioni letali, costruite su armi, su arsenali, su tecnologie.
Ecco allora tre suggerimenti di lettura che spaziano a modo loro su alcuni di questi temi, il libro di Casson sulle navi antiche, il libro di Finley sulla Grecia omerica, e il libro di Mini sulla situazione militare del Mediterraneo nel 2011.
Si verificano ampie convergenze nei dati e nelle notizie che questi notevoli autori ci forniscono, in particolare sulla geografia dei luoghi, la loro struttura che è fatta di elementi naturali da un lato, le coste, le montagne, le coltivazioni, gli allevamenti, e culturali dall'altro, le etnie, la tradizione, le guerre, le conquiste.
Così tutti e tre i libri parlano anche di guerra, dalla guerra epica di Troia e le successive vicende di Odisseo raccontate da Omero, che servono al grande studioso americano Moses Finley per ricostruire metodicamente la civiltà greca in tutti i suoi aspetti; alle guerre attuali,del passato prossimo e del futuro, descritte con numeri e analisi politiche da parte di un insospettabile narratore "democratico", il generale a riposo Fabio Mini che fu tra i massimi dirigenti della Nato.
Non ultima, anche se non eccelsa per qualità di edizione, la narrazione tecnico-storica di Lionel Casson che analizza le navi del passato, usando come riferimento ancora Omero e gli innumerevoli spunti contenuti nei testi degli storici antichi ma anche l'iconografia reperibile in particolare sui vasi ceramici.
Come viaggiare con un salmone, Milano, La nave di Teseo, 2016, € 10, ISBN 9788893440165
Pape Satàn Aleppe, Milano, La nave di Teseo, 2016, € 20, ISBN 9788893440226
Le Bustine di Minerva di Eco sono state per decenni una delle letture preferite di chi comprava l'Espresso. Nell'ultima pagina del settimanale appariva questa rubrica "sui generis" in cui il grande studioso si divertiva a scrivere quello che gli saltava in testa durante la settimana. Tra battute memorabili, commenti acutissimi, piccole polemiche e soprattutto accurate analisi dei comportamenti e delle manie italiche, le Bustine sono state per Eco una valvola di sfogo e per i lettori una splendida e continua sorpresa. Bompiani ha pubblicato in passato due ampie raccolte di questi piccoli scritti.
"La nave di Teseo", nuovissima casa editrice in parte anche finanziata da Eco, pubblica dopo la sua morte una raccolta di bustine, Pape Satàn Aleppe, e un'altra raccolta di "istruzioni" che alla Bustine somigliano molto. Ma se le istruzioni partono dagli anni 80 e arrivano poi frettolosamente a oggi, risultando un tantino invecchiate anche se divertenti (e spesso esilaranti), la raccolta maggiore dal titolo dantesco è decisamente più interessante per seguire in diversi settori l'evolversi di – come si diceva - comportamenti e manie. Disposte per temi, le osservazioni di Eco sono impressionanti per lucidità e precisione e si fanno anche perdonare qualche ripetizione. Ne esce un'analisi spietata che ha per bersaglio soprattutto i conformisimi e le ignoranze, e in definitiva i luoghi comuni che distruggono in molti la capacità di ragionare e riflettere.
Giacomo Verri, Partigiano Inverno, Roma, Nutrimenti, 2012, pp. 237, € 17.00
Giacomo Verri, Racconti partigiani, Pordenone, Edizioni Biblioteca dell’Immagine,2015, pp. 127, €14.00
Beppe Fenoglio, Il libro di Johnny, Einaudi, Torino, 2015, pp. 880, € 28.00
Coincidono la pubblicazione de Il libro di Johnny e dei Racconti partigiani, in cui si cimentano un autore ‘aurorale’, il Fenoglio nuovamente ‘ricostruito’ (classe 1922), e un autore ‘postumo’, Giacomo Verri, classe 1978.
Lo scrittore della Val Sesia s’era già confrontato con la narrazione della Resistenza nel Partigiano Inverno (2012), ove tre punti di vista di vario stigma generazionale si scontravano con coloro che si erano ‘impartigianati’ nell’inverno topico ’43-’44, modelli d’un eroismo antieroico o di un eroismo semplicemente inedito nella storia italiana, crogiolo etico ineguagliabile per chi stava prima, per chi stava nel corso ruinoso della storia, per chi stava alla soglia della vita. In una lingua di lussureggiante invenzione che s’inarca tra preziosismi protonovecenteschi ed esaltazioni espressionistiche di grandi ascendenze novecentesche, Verri sfida la frammentazione della memoria alimentata dalla lingua insipida della comunicazione quotidiana, rispecchiamento di quella Storia per la quale il Godimento dell’indifferenza contemporanea ha smussato e forse sterilizzato ormai il Desiderio dell’età trascorsa e quasi senza artefici e testimoni, volendoci interrogare sul dissidio tra la fine della Memoria e la perdita della Memoria.
Ora, nel settantesimo anniversario della Liberazione, la nuova prova, confermando la robusta qualità dello scrittore, s’accosta ancor più decisamente alla desertificazione della Memoria medesima, azionando situazioni, oggetti e personaggi ‘antichi’, nel tentativo di trasmettere quel sugo della Storia che, solum, potrà congiungere le trame generazionali in un senso politico, inanellando cioè, alla memoria del mentore Fenoglio, questioni private e questioni pubbliche.
Il comunismo dopo la fine della storia. Firenze, Ponte alle Grazie, 2015, pp. 380, € 16.00
Personaggio decisamente originale e fuori schema, il filosofo sloveno Slavoj Žižek da alcuni anni è sulla cresta dell’onda come autore e come personaggio pubblico, in Europa come in America. Tra i suoi libri, le cui dimensioni variano da semplici pamphlet a testi ponderosi, ultimo (o quasi) è il notevole “Problemi in Paradiso”, un’analisi della situazione attuale dal punto di vista soprattutto politico. Per capire pienamente Žižek bisognerebbe essere, come lui, esperti di filosofia, di economia, di storia, di piscanalisi e di cinema, ma è possibile comunque intuire gran parte delle sue posizioni grazie a una scrittura accattivante, sciolta, piena di rimandi e di storielle serissime.
In questo caso, alcune battute del film “Trouble in Paradise” (orrendamente distribuito in Italia come “Mancia competente”) di Ernst Lubitsch, fanno da riferimento costante alle sezioni del libro, che ha come tema portante “il Capitalismo dopo il 1990”. Ma il libro si occupa di tutto, della crisi economica, della filosofia attuale, dei comportamenti, dei venti di guerra, delle due Coree, in un costante affiancamento di situazioni apparentemente diverse e invece simili.
Lo sguardo di Zizek è alto, non miope come quello di tanti, e segue in questo la visione di Hegel, che osserva il mondo e cerca di trarne una matrice generale. Tramite continue serie di paradossi e di impossibili sillogismi, Slavoj Žižek ci descrive l’oggi cercando di immaginare il domani.
Con Alba Rohrwacher, 2015. Sceneggiatura di Laura Bispuri e Francesca Manieri.
All’esordio nel lungometraggio, Laura Bispuri sorprende il Festival di Berlino 2015 con Vergine Giurata, film ispirato all’omonimo romanzo dell’albanese Elvira Dones (2007).
Hana (Alba Rohrwacher), cresciuta in un paesino di montagna in Albania, ha rinunciato al suo corpo e alla sua identità di donna in cambio della ˊlibertàˊ: ha applicato l’antico codice albanese, il Kanun, secondo cui una donna può ˊsalvarsiˋ dalla supremazia dell’uomo sulla donna giurando per sempre verginità, adattandosi a un abito maschile. Tuttavia, a 10 anni dal giuramento Hana decide di fuggire in Italia, Bolzano: qui lasciandosi sorprendere dalla riscoperta, dalla percezione del suo corpo può affermare ed esprimere la sua femminilità.
Un film di emancipazione ‒ forse eccessivamente, ma inevitabilmente, incentrato sul talento dell’attrice protagonista ‒ che è caratterizzato da una straordinaria fotografia e da dialoghi che, seppur essenziali, danno un buon ritmo, lasciando emergere l’anima della regista.
(apri l'articolo per vedere il trailer su YouTube)
A cura di Giacinto Lentini, Palumbo, Palermo 1983, pp.282, € 35,00.
Del filosofo castigliano Julián Marías Aguilera (Valladolid, 1914 - Madrid, 2005, allievo prediletto di Ortega y Gasset, in Italia si sa davvero poco; circolano da noi soli 4 o 5 titoli, peraltro introvabili. È il padre del celebre scrittore Javier, l’autore di romanzi bellissimi, tra cui Domani nella battaglia pensa a me, la trilogia Il tuo volto domani, Gli innamoramenti e tanti altri pubblicati da Einaudi. Suggeriamo di Julián Marías, Costellazioni e generazioni, un’opera impegnativa ed originale che affronta il singolare tema delle generazioni con un taglio antropologico-sociologico.
Il libro è strutturato in due parti: la prima Il metodo storico delle generazioni sociali è una disamina storico-teorica delle varie generazioni in 14 capitoli a partire dall’Ottocento, mentre la seconda parte assai più breve, Letteratura e generazioni, esplora in 6 capitoli figure e correnti della letteratura in relazione al motivo delle generazioni a partire da Cervantes fino al Romanticismo ed oltre. Ma che cos’è una generazione? Il tema è antico perché modella e segna esperienze della nostra vita o epoche della nostra storia ma concepito come problema scientifico e/o filosofico è davvero una novità. Si può periodizzare una generazione o una vita storica nella quale si trova immerso l’individuo?
Richiamandosi al suo grande maestro Ortega y Gasset, Marías definisce le generazioni «come orbite storiche, la cui traiettoria sia sorretta da un campo gravitazionale. Quando ciascun uomo si immette nella vita, si sente attratto verso un determinato campo di gravitazione sociale» (p. 150) che lo sospinge ad interagire con persone più giovani o più anziane di lui. Quello dello schema delle generazioni è anche una modalità di indagine storica per meglio afferrare quel misterioso intreccio tra vita individuale e quella collettiva.
Nota archivistica di Wanda Santini, con un saggio di Gabriele Frasca, Roma, L'Orma editore, 2015, 493 pp., ISBN 978-88-98038-54-1, € 26,00.
Con incommensurabile coraggio la casa editrice romana L’orma ripubblica Il quinto evangelio di Mario Pomilio, da tempo indisponibile dopo l’ultima, remota ristampa presso Bompiani nel 2000.
Edito nel 1975, l’annus mirabilis della narrativa italiana (Horcynus Orca di Stefano D’Arrigo), e salutato da un successo affatto incredibile nei giorni e negli anni della valedictio del genere romanzo, oggi si riaffaccia in tutta la sua ponderosa in-attualità nel tempo dello “scorrevole nulla” (G. Ferroni), segnacolo inevitabile di necessario straniamento di tra le imperanti logiche di consumo culturale alieno da ogni coscienza critica e da ogni riflessione.
Indefinibile nella sua portata ermeneutica, poliedrica ed eterogenea enciclopedia di strutture narrative, incessante espansione metatestuale, l’opera di Pomilio documenta contestualmente l’impossibilità del raggiungimento dell’Ur-Evangelium e l’inevitabilità della ricerca medesima della “verità delle Verità” (p. 244), alimentata dalla “eccedenza” del personaggio Cristo “rispetto agli autori che narrano di lui” (p. 356).
A cura di Domenico Canciani e Maria Antonietta Vito, Roma, Castelvecchi, 2015, (etcetera), 40 pp., ISBN 978-8869440939, € 7,50.
Si tratta di una riflessione filosofica e insieme di una meditazione teologica sul Padre nostro, ritradotto a partire dalla testualità greca e presentato – sottolineano i curatori – come «preghiera adulta, esigente, non consolatoria» (pp. 10-11). Così il pane, che solitamente recitiamo come quotidiano, diventa invece «soprannaturale» (epiousion, surnaturel, p. 26), significativamente i debiti devono già essere stati saldati ai nostri debitori prima di reclamare qualsiasi altra remissione (os kai emeis aphekamen, de même que nous aussi avons remis, «come noi li abbiamo rimessi», p. 31) e infine l’invocazione conclusiva, nel chiedere la protezione dal male, implora appassionatamente di «non gettarci nella prova» (me eisenegkes emas eis peirasmon, ne nous jette pas dans l’épreuve, p. 37). Scritto durante il suo soggiorno a Marsiglia, il commento al Padre nostro di Simone Weil è un esercizio di accoglienza, di verticalità, di rinuncia.
(Si veda anche la nostra sezione su Simone Weil)
Torino, Einaudi, 2009, 249 pp., ISBN 978-8806160210, € 18
Un libro da leggere, un libro da capire, non facile, non accomodante, ma per buona parte geniale. Basti dire che Farinelli definisce Kant un grande geografo prestato alla filosofia.
La globalizzazione significa da un lato che, per la prima volta nella storia dell'umanità, la Terra chiede di essere considerata per ciò che essa davvero è, cioè un globo e non una mappa; dall'altro che per il funzionamento del mondo tempo e spazio hanno perso quasi ogni importanza. Ecco perché la globalizzazione resta un fenomeno cosí difficile da capire.
Lo spazio e il tempo moderni sono il prodotto della sostituzione del mondo con la carta geografica: soltanto su una tavola, cioè una mappa, i corpi possono perseverare nel loro moto rettilineo uniforme. Sulla sfera terrestre, però, non vi sono limiti, né spazio, né tempo.
(dalla quarta di copertina del volume)
Quaderni piacentini è online! La rivista espressione dei giovani della sinistra, fondata nel 1962 da Piergiorgio Bellocchio, diventò un riferimento per il dibattito e l'elaborazione di idee che culmineranno nel '68.
La Biblioteca Gino Bianco con la sua emeroteca digitale di riviste, opuscoli, libri di storia e di politica, dagli ultimi decenni dell'800 al secondo dopoguerra del 900, si propone in particolare di far conoscere, innanzitutto ai giovani, le tradizioni di pensiero e di impegno sociale, italiane ed europee, del socialismo umanitario, del libertarismo, del liberalsocialismo, del socialismo democratico, del repubblicanesimo, del liberalismo democratico e del federalismo, rimaste minoritarie, spesso calunniate, per lo più dimenticate, a cui la Storia, e solo lei, col tempo, ha dato ragione.
Dal 10 ottobre al 30 novembre 2015 si è svolta a Palermo una grande mostra di arte contemporanea intitolata al mare di mezzo, "Nel Mezzo del Mezzo". Tra MUSEO RISO, ALBERGO DELLE POVERE, PALAZZO SANT’ELIA, CAPPELLA DELL’INCORONAZIONE, PALAZZO DELLE AQUILE, curata da Christine Macel, Marco Bazzini, Bartomeu Mari, l'iniziativa ha fornito materiali di riflessione sul passato e sul presente del Mediterraneo, tema annuale della nostra rivista.
Come si legge nella presentazione, "Il Mediterraneo, culla dei miti occidentali, luogo di scambi dall’origine della sua storia, è oggi in preda a profonde trasformazioni ed a violente convulsioni socio-politiche. ... Nel Mezzo del Mezzo, che relativizza la nozione di centro in rapporto al nome stesso del Mediterraneo (il mare di mezzo), mira anche ad evidenziare dei valori universali e soprattutto una delle dialettiche fondanti della sua cultura, quella del dionisiaco e dell’apollineo, caratterizzata dall’oscillazione tra l’attrazione per la scienza, la conoscenza e la razionalità da una parte, il piacere ed il godimento dei sensi, talvolta portato fino alla distruzione, dall’altra."
Il pregevole catalogo della mostra, ricco di spunti di ricerca,
è stato a disposizione sul web, ora lo trovate qui
La letteratura bianca è quella visibile, stampata su libri, riviste, giornali in commercio; la letteratura nera è quella invisibile, che vive in un sottosuolo clandestino, come certi libri scambiati tra adepti o certe riviste vendute solo per strada. La letteratura grigia è composta da scritti che vorrebbero essere bianchi, ma non possono per motivi diversi; è il caso tipico di molte tesi di laurea. [segue]
Un affare di famiglia (Shoplifters), ultimo film del regista Koreeda Hirokazu, è uno sguardo straziante su una famiglia della classe operaia nella periferia di Tokyo, che nel tentativo di far quadrare i conti, arrotonda con truffe e lavori poco nobili.
Mercoledì 25 ottobre 2017 dalle 20:30 il cinema Teatro Astra di Napoli ospita la proiezione di La Corazzata Potemkin (1925)
Una nuova drammaturgia di Enrico Carraro Moda: "FOSSE".
6th continent è il mare che assimila popoli provenienti dagli antipodi trasformandoli tutti in mediterranei. Nelle fotografie di Mattia Insolera.
Un nuovo allestimento, da parte della compagnia I nani inani, di Orgia di Pasolini,
Il 21 aprile 2016, dopo tanti anni di polemiche, ritardi e forse equivoci tra l'artista e il Comune di Roma, è stata infine inaugurata la grande opera "effimera" di William Kentridge sul Tevere.
Tratta da YouTube, presentazione della mostra di Balthus a Roma (di Next New Media)
Berlino - Wohnstadt Carl Legien, di Bruno Taut.
Un breve filmato sulla Siedlung costruita tra il 1928 e il 1930.
Berlino - Hufeisen Siedlung Britz, di Bruno Taut.
Un breve filmato sulla Siedlung costruita tra il 1925 e il 1930.
Berlino - Siedlung Schillerpark, di Bruno Taut
Un breve filmato sulla Siedlung costruita tra il 1924 e il 1930.
Berlino - Waldsiedlung Onkel Toms Hütte, di Bruno Taut.
Un breve filmato sulla Siedlung costruita tra il 1926 e il 1931.
Berlino - Gartenstadt Falkenberg, di Bruno Taut.
Un breve filmato sulla Siedlung costruita tra il 1913 e il 1916.
La visita di Casa Schminke a Loebau (Sassonia) è un'opportunità rara di conoscere dal vivo un capolavoro dell'architettura moderna.
L’oscillazione ambigua dell’oscurità e della luce è la chiave di lettura scenica de “Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde” diretto e interpretato da Gennaro Duccilli.
Le immagini del breve filmato vogliono cercare un rapporto tra le torri urbane di New York e le strade che la percorrono.
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