AZIONI PARALLELE
non ha scopo di lucro, non propone alcuna pubblicità e ha come unico interesse la diffusione della cultura.
Pertanto, le immagini pubblicate si attengono all'articolo 70, comma 1bis della legge sul diritto d’autore, dove si afferma che è possibile
la "libera pubblicazione attraverso la rete Internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro".
NUMERO 7 - 2020
Azioni Parallele
Rivista on line a periodicità annuale, ha ripreso con altre modalità la precedente ultradecennale esperienza di Kainós.
La direzione di Azioni Parallele dal 2014 al 2020 era composta da
Gabriella Baptist,
Giuseppe D'Acunto,
Aldo Meccariello
e Andrea Bonavoglia.
Sede della rivista Roma.
I NOSTRI
AUTORI
Mounier
di A. Meccariello e G. D'Acunto
ed. Chirico
[compra presso l'editore Chirico]
Modern/Postmodern
ed. MANIFESTO LIBRI
[compra presso IBS]
Solitudine/Moltitudine
ed. MANIFESTO LIBRI
[compra presso IBS]
Vie Traverse
di A. Meccariello e A. Infranca
ed. ASTERIOS
[compra presso IBS]
L'eone della violenza
di M. Piermarini
ed. ARACNE
La guerra secondo Francisco Goya
di A. Bonavoglia
ed. ASTERIOS
“Un affare di famiglia” di Koreeda Hirokazu (2018)
“Un affare di famiglia” (Shoplifters) è l’ultimo film del regista Koreeda Hirokazu, Palma D’Oro alla 71ma edizione di Cannes.
Uno sguardo straziante su una famiglia della classe operaia nella periferia di Tokyo, che nel tentativo di far quadrare i conti, arrotonda con truffe e lavori poco nobili. C’è un padre operaio a giornata che insegna al figlio l’arte del furto contrapponendo la necessità all’opulenza del consumismo. Una madre che ruba dalle tasche dei vestiti della lavanderia in cui lavora, e una zia che si veste da scolaretta esibendo il suo corpo in un peep show a luci rosse. Tutti uniti sotto il tetto dell’umile casa di una vecchina, che è la nonna di tutti quanti.
Quando al gruppo si unisce una bambina “trovata” su un balcone, affamata e infreddolita, la famiglia diventa un gruppo a delinquere. Sebbene l’incipit potrebbe rimandare un dramma dickensiano alla Oliver Twist, ma ben presto vediamo il regista tratteggiare delicatamente l’amore e la tenerezza di questi individui legati non da rapporti di parentela vera e propria, bensì da sincero affetto. Ispirato a fatti di cronaca sul rapimento e lo sfruttamento di minori avvenuto in Giappone, il film non giudica il crimine, né i criminali. E’ la storia di un gruppo di persone spaventate e danneggiate che hanno fatto causa comune l'una con l'altra, riunite sotto la bandiera della famiglia, facendo il meglio dalle cose quotidiane, fino a quando non si rendono conto che è impossibile sfuggire alla legge. Shoplifters è semplicemente lo spunto per scandagliare i valori familiari e i legami affettivi tra adulti e minori. Anche all’apice del dramma, i “genitori putativi” regalano sorrisi e sincerità. Doti che secondo Koreeda Hirokazu, mancano a molte famiglie tradizionali nella aberrante società giapponese.
Abbiamo 376 visitatori online