Zerocalcare, La profezia dell'armadillo

  • Stampa

 

 


Zerocalcare

La profezia dell'armadillo

Artist edition 

 

 

Bao Publishing 2017 Milano

160 pp., EAN 9788865438534,  € 18,00

 

 

 

 

 

Il registro umoristico e quello introspettivo vanno a intersecarsi felicemente in questo racconto che si presenta spezzettato, come un collage di scenette, flashback, brevi storie, autonome, ma coerenti. Dato alle stampe nel 2011 per la prima volta, La profezia dell'armadillo. Artist edition è la riedizione, formato de luxe, di una novella grafica autoprodotta (sotto l'ala protettrice di Makkox, il noto fumettista) e venduta online, che di certo non lascia indifferenti. Si tratta del ritratto (auto?) di un giovane disegnatore, vicino ai trent'anni, in piena crisi d'identità, non avendo mai risolto i propri conflitti adolescenziali, interiori e con il mondo. Lo spazio in cui il personaggio di Zero Calcare vive è la degradata periferia romana (Rebibbia), un non-luogo che gravita all'ombra del carcere e del capolinea della linea B della metropolitana, in cui disagio e alienazione paiono rincorrersi in un percorso circolare da cui è impossibile deviare. Il tempo delle vicende è contemporaneo, ma corrisponde anche all'incipit del terzo millennio, un periodo che ha consolidato l'idea di stasi economica e decadenza morale, rifiuto delle ideologie e nichilismo.

Aiutante del protagonista è l'armadillo, cioè il suo alter ego, una sorta di Grillo Parlante di collodiana memoria, ossia la propria coscienza, con la quale Zero si intrattiene in cervellotiche evoluzioni che finiscono per confonderlo ancor di più nel suo labirinto disseminato di dubbi e incertezze. Gli altri personaggi presenti nelle storie sono: Camille, compagna di scuola e amor di gioventù, prematuramente scomparsa; la madre, nelle fattezze di Lady Cocca (vedi il cartone di casa Disney Robin Hood) e il padre, nelle vesti del Signor Ping (Kung Fu Panda); gli amici storici Secco e Greta. Naturalmente, anche i comprimari e le sporadiche comparse come Ermete, il visionario di Rebibbia, il signor Panatta, vecchio isterico del piano di sotto, e il dannato, ma anche lo "strafigo" della classe, Menigucci, entrano a far farte dei tanti episodi di vita quotidiana narrati in queste originalissime strisce, contrassegnate peraltro da un'iconografia onirica popolata da un bestiario fantastico graficamente affascinante.

I testi de La profezia dell'armadillo rappresentano l'emarginazione e l'alienazione, a tratti volutamente stereotipata, e che piuttosto dovremmo definire adolescenziale anziché sociale, degli individui contemporanei; i vizi e le virtù, le incongruenze e il non senso della loro esistenza, l'incapacità di entrare nel flusso del tempo che scorre inesorabile, spietato. Ovviamente, l'ironia pervade le pagine, così come il diffuso citazionismo che riguarda mostri e dinosauri, eroi e supereroi, della musica, del cinema e del fumetto. Non mancano, tuttavia, i riferimenti storici, come quelli al G8 di Genova, ai fatti della scuola Diaz e della caserma di Bolzaneto (luglio 2001) - di sicuro non infilati a vanvera - che ricordano ferite mai del tutto cicatrizzate, e che evidenziano, inoltre, a dispetto delle apparenze, la consistenza della Weltanschauung di Zerocalcare, al secolo Michele Rech, romano d'adozione, ma nato ad Arezzo nel1983. Non sono un caso, infatti, le sue collaborazioni con "Radio Onda Rossa", "Liberazione", "la Repubblica", "Internazionale"...

Con La profezia dell'armadillo (130.000 copie vendute e un film presentato nel 2018 in concorso nella sezione "Orizzonti" alla 75ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia) ZC ha continuato il suo itinerario personale, ma dalla Tiburtina Valley è poi passato ai confini tra Turchia, Iraq e Siria (Kobane Calling), per un originale e lucido reportage umoristico; e mietendo successi, e riconoscimenti vari, ha pubblicato sul settimanale "L'Espresso" Questa non è una partita a bocce, breve fumetto satirico incentrato sul fenomeno dei movimenti neofascisti in Italia. E mentre la serie Rebibbia Quarantine, sul covid e il lockdown, continua a imperversare sul web, lungi dal voler incoronarlo "narratore del nostro tempo", ché forse indispettirebbe l'autore di Scheletri e Dimentica il mio nome, Un polpo alla gola e L'elenco telefonico degli accolli, concentriamocipiuttostosulle festivitàin arrivoe, magari,sulla lettura dell'ultima irriverente fatica grafica di Zerocalcare, la favola noir sul Natale, A babbo morto...