Slavoj Žižek, Problemi in Paradiso

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Il comunismo dopo la fine della storia. Firenze, Ponte alle Grazie, 2015, pp. 380, € 16.00

 

Personaggio decisamente originale e fuori schema, il filosofo sloveno Slavoj Žižek da alcuni anni è sulla cresta dell’onda come autore e come personaggio pubblico, in Europa come in America. Tra i suoi libri, le cui dimensioni variano da semplici pamphlet a testi ponderosi, ultimo (o quasi) è il notevole “Problemi in Paradiso”, un’analisi della situazione attuale dal punto di vista soprattutto politico. Per capire pienamente Žižek bisognerebbe essere, come lui, esperti di filosofia, di economia, di storia, di piscanalisi e di cinema, ma è possibile comunque intuire gran parte delle sue posizioni grazie a una scrittura accattivante, sciolta, piena di rimandi e di storielle serissime.
In questo caso, alcune battute del film “Trouble in Paradise” (orrendamente distribuito in Italia come “Mancia competente”) di Ernst Lubitsch, fanno da riferimento costante alle sezioni del libro, che ha come tema portante “il Capitalismo dopo il 1990”. Ma il libro si occupa di tutto, della crisi economica, della filosofia attuale, dei comportamenti, dei venti di guerra, delle due Coree, in un costante affiancamento di situazioni apparentemente diverse e invece simili.
Lo sguardo di Zizek è alto, non miope come quello di tanti, e segue in questo la visione di Hegel, che osserva il mondo e cerca di trarne una matrice generale. Tramite continue serie di paradossi e di impossibili sillogismi, Slavoj Žižek ci descrive l’oggi cercando di immaginare il domani.