Julián Marías, Costellazioni e generazioni

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A cura di Giacinto Lentini, Palumbo, Palermo 1983, pp.282, € 35,00. 

 

Del filosofo castigliano Julián Marías Aguilera (Valladolid, 1914 - Madrid, 2005, allievo prediletto di Ortega y Gasset, in Italia si sa davvero poco; circolano da noi soli 4 o 5 titoli, peraltro introvabili. È il padre del celebre scrittore Javier, l’autore di romanzi bellissimi, tra cui Domani nella battaglia pensa a me, la trilogia Il tuo volto domani, Gli innamoramenti e tanti altri pubblicati da Einaudi. Suggeriamo di Julián Marías, Costellazioni e generazioni, un’opera impegnativa ed originale che affronta il singolare tema delle generazioni con un taglio antropologico-sociologico.
Il libro è strutturato in due parti: la prima
Il metodo storico delle generazioni sociali è una disamina storico-teorica delle varie generazioni in 14 capitoli a partire dall’Ottocento, mentre la seconda parte assai più breve, Letteratura e generazioni, esplora in 6 capitoli figure e correnti della letteratura in relazione al motivo delle generazioni a partire da Cervantes fino al Romanticismo ed oltre. Ma che cos’è una generazione? Il tema è antico perché modella e segna esperienze della nostra vita o epoche della nostra storia ma concepito come problema scientifico e/o filosofico è davvero una novità. Si può periodizzare una generazione o una vita storica nella quale si trova immerso l’individuo?
Richiamandosi al suo grande maestro Ortega y Gasset, Marías definisce le generazioni «come orbite storiche, la cui traiettoria sia sorretta da un campo gravitazionale. Quando ciascun uomo si immette nella vita, si sente attratto verso un determinato campo di gravitazione sociale» (p. 150) che lo sospinge ad interagire con persone più giovani o più anziane di lui. Quello dello schema delle generazioni è anche una modalità di indagine storica per meglio afferrare quel misterioso intreccio tra vita individuale e quella collettiva.