Mario Pomilio, Il quinto evangelio

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Nota archivistica di Wanda Santini, con un saggio di Gabriele Frasca, Roma, L'Orma editore, 2015, 493 pp., ISBN 978-88-98038-54-1, € 26,00.

 

Con incommensurabile coraggio la casa editrice romana L’orma ripubblica Il quinto evangelio di Mario Pomilio, da tempo indisponibile dopo l’ultima, remota ristampa presso Bompiani nel 2000.
Edito nel 1975, l’annus mirabilis della narrativa italiana (Horcynus Orca di Stefano D’Arrigo), e salutato da un successo affatto incredibile nei giorni e negli anni della valedictio del genere romanzo, oggi si riaffaccia in tutta la sua ponderosa in-attualità nel tempo dello “scorrevole nulla” (G. Ferroni), segnacolo inevitabile di necessario straniamento di tra le imperanti logiche di consumo culturale alieno da ogni coscienza critica e da ogni riflessione.
Indefinibile nella sua portata ermeneutica, poliedrica ed eterogenea enciclopedia di strutture narrative, incessante espansione metatestuale, l’opera di Pomilio documenta contestualmente l’impossibilità del raggiungimento dell’Ur-Evangelium e l’inevitabilità della ricerca medesima della “verità delle Verità” (p. 244), alimentata dalla “eccedenza” del personaggio Cristo “rispetto agli autori che narrano di lui” (p. 356).